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3 CONVINZIONI ERRATE IN MERITO ALL’ EMDR
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Dott.ssa Paola Frasson
Da quando ho introdotto il metodo dell’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) nella mia pratica clinica, mi sono spesso confrontata/scontrata con convinzioni errate dei pazienti in merito a questo trattamento psicoterapeutico.
Con l’intento di fare chiarezza e di trasmettere informazioni chiare rispetto all’EMDR, ho raccolto di seguito le 3 convinzioni errate che più frequentemente ho incontrato nella mia pratica clinica
1- “Non voglio iniziare un percorso clinico con l’EMDR perché non voglio essere ipnotizzato”
L’EMDR NON E’ UNA FORMA DI IPNOSI. Credo che questa confusione tra EMDR e ipnosi sia dovuta al fatto che, durante la seduta, il terapeuta aiuti l’elaborazione mediante movimenti guidati degli occhi o altre stimolazioni bilaterali degli emisferi cerebrali.
L’EMDR usa i movimenti oculari attraverso una stimolazione bilaterale alternata per facilitare e accelerare la desensibilizzazione e l’elaborazione di eventi traumatici disturbanti. Le stimolazioni alternate hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna).
Occorre evidenziare che in tutte le fasi della stimolazione il paziente è SEMPRE VIGILE, presente a sé stesso. A riprova di questo, prima di iniziare la fase di desensibilizzazione, il terapeuta concorda con il paziente un segnale di stop: alzando la mano, il paziente potrà decidere di interrompere in qualsiasi momento il processo. Se il paziente non fosse vigile e presente a sé stesso, concordare il segnale di stop non avrebbe alcun senso.
2- “Non voglio dimenticare quanto successo, sebbene sia stato così traumatico e stressante per me”
L’EMDR NON CANCELLA I RICORDI. È impossibile cancellare i ricordi, che sono inseriti nelle nostre reti neurali. Attraverso l’EMDR gli eventi traumatici non vengono cancellati ma rielaborati in modo adattivo, ovvero si neutralizzano le sensazioni disturbanti legate alla memoria dell’evento traumatico e vi si associano significati costruttivi e funzionali. Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato. L’ elaborazione gli permette di andare avanti spesso con risorse aggiuntive che gli serviranno per affrontare altre difficoltà. Il passato resta nel passato ed il paziente può proseguire nel cammino della vita.
3- “Sono perplesso rispetto all’EMDR perché mi sembra un metodo traumatico…non voglio stare di nuovo male”
L’EMDR NON E’ UN METODO TRAUMATICO. Nel corso di una seduta di EMDR il paziente viene invitato a notare pensieri, sensazioni fisiche ed immagini collegate con l’esperienza traumatica. Non è necessario ricordare tutti i particolari di quanto successo ma il minimo indispensabile per iniziare l’elaborazione. Sebbene durante l’EMDR il paziente possa provare emozioni intense, dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido (indipendentemente degli anni che sono trascorsi dall’evento), i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e le sensazioni fisiche si riducono di intensità.
Infine vorrei sottolineare che l’EMDR può essere praticato solo da PSICOTERAPEUTI adeguatamente FORMATI. In Italia, come nel resto del mondo, occorre portare a termine uno specifico percorso di formazione che nel nostro paese è organizzato dall’Associazione per l’EMDR in Italia.
Prima di mettersi nelle mani di qualsiasi specialista che si dichiari esperto di questo trattamento, è importante controllare che abbia ricevuto l’autorizzazione alla sua pratica tramite il sito dell’Associazione (www.emdr.it)
Dott.ssa Paola Frasson
Centro Clinico Mandorlo Bianco